domenica 29 agosto 2010

STAVOLTA BUON LUNGO ( CON COLPO D'ACQUA )

Questa mattina, era in programma un lungo di 27 km, con qualche tratto di ritmo medio, iniziale e finale.
Normalmente mi alleno su un tracciato di 3.6 km da ripetere più volte, ma oggi proprio non ce l'avrei fatta, cosi insieme ad enfia, decidiamo di fare il lungo al parco regionale della mandria, purtroppo arrivati li, ci rendiamo conto che il parco è in manutenzione a causa di caduta alberi, quindi chiuso.... cazzo e adesso ?
Avevamo scelto li, oltre che per la bellezza del posto, soprattutto per la presenza di  numerose fontananelle.
Risalendo in macchina delusi, iniziamo a pensare ad un altro posto; alla fine si opta per un circuito di 14 km ( da ripetere 2 volte ), con partenza da nole, attraversando il comuni di villanova con rientro a nole, con la presenza di fontanelle..evviva !!
Si parte insieme, ma poi ognuno al suo ritmo.
Le mie sensazioni iniziali, a parte un po di rigidità del bacino, mi sembravano buone.
Col passare dei km, mi sento sempre meglio e più sciolto, quindi lascio andare le gambe, ma rimanendo "serrato e coperto" per non scoppiare nella seconda parte.
A metà percorso mi sento un leone, bevo più volte e, fino a 3/4 dei 28 km, va alla grande.
Al 21° km bevo ancora, riparto e continuo a ritmo abbondantemente sotto i 5', arrivato al 22° km sopraggiunge una crisi, coincidente con tratto in salita e gambe che iniziano ad essere affaticate, continuo fino al 26° vedendo santi e madonne e, sentendo lo stomaco un po " pieno "...
finita la salita, mi viene la brillante idea di bere ancora un po, riparto tutto contento e dopo 150m, una botta di nausea e vomito d'acqua a getto ( tipo esorcista ), incredibile, avrò buttato fuori almeno 1 litro.... chiara, limpida, pura, sembrava brio blu rrrocchetta.
Fatto questo, riparto sentendomi subito meglio, le gambe ricominciano a giarare bene e chiudo i 28 km alla media di 4.50, quindi 15''/km in meno dei 27km di 2 settimane fa, anche se su percorso diverso ( con caratteristiche simili ). Oggi inoltre, la temperatura era nettamente più adeguata.
Questa volta sono soddisfatto e chiudo la settimana con 73 km.

questo il mio ritmo di oggi :

mercoledì 25 agosto 2010

GITARELLA AL RIFUGIO GASTALDI

Oggi avrei dovuto fare un lavoro di fartlek, invece col permesso di luciano er califfo ( non è vero ), l'ho rimandato a domani.
Questa settimana sono ancora in ferie, per modo di dire, infatti essendo un libero professionista, se non lavoro, non vedo un euro !!
La giornata di oggi era bellissima, nessuna nuvola, quindi senza pensarci due volte, salgo in macchina e vado verso le montagne ; meta il pian della mussa ( 1800m slm ) e poi da li vedremo.
Durante il viaggio, decido di fare un'escursione al rifugio GASTALDI , sito a 2658 m.
Il tempo di percorrenza medio è dato di 2 ore e 30, io salendo con passo svelto ma per nulla affaticante, sono arrivato su in 1 ora e 20.
Posto magnifico, poi con un cielo senza una nuvola, sembrava di essere in paradiso.
La prossima volta, mi spingerò fino al lago della rossa, dato a 90' dal rifugio, quindi dovrei arrivarci in circa 40'.
Domani invece lavoro di fartlek, giuro.. :-))

sono più in alto delle nuvole...

                                                                                
                                                                                  alcuni nevai

inizio discesa                                                                                  

lunedì 23 agosto 2010

...COMUNQUE E' UNA BELLA STORIA

FRANCIA – Se la medicina, la scienza avessero sempre ragione, Serge Girard, che ha 56 anni, dovrebbe già essere morto. Non dovrebbero avergli lasciato scampo, negli ultimi dodici suoi faticosissimi anni, tempeste cardio-vascolari, imboscate aortiche, esplosioni di ventricoli, tendiniti ciclopiche, artrosi devastanti, senza dimenticare stiramenti, abrasioni cutanee, devastazioni apocalittiche del tessuto osseo, disidratazioni da depressione dancalica.

Invece Serge Girard sta benissimo, da dodici anni allegramente, filosoficamente, corre. Questo energumeno della fatica ha percorso, letteralmente, il mondo a piedi: Los Angeles-New York, sono 4597 km, in 53 giorni, nel 1997; Perth-Sydney, 3755 in 46 giorni, nel 1999; Lima-Rio de Janeiro, 5235 in 73 giorni (ci sono le salite, ovvero le Ande), nel 2001; Dakar-Il Cairo, 8295 in 123 giorni nel 2003.
Avete, ammalati di sedia e scrittoio, il fiatone solo a leggere? Bene: nel 2005 è andato di corsa da Parigi a Tokyo in 260 giorni, e sono 19.097 chilometri. Si sfocia nell’esclamativa dichiarazione: ma come ha fatto? Che cosa gli resta di smisurato da infrangere? Qualche briciola c’è. Ieri questo specialista dell’ultrafondo, ha conquistato il record: quello di distanza percorsa in un anno senza giorni di riposo, spedendo tra le anticaglie i 22.581,09 chilometri galoppati da un indiano sbucato direttamente dalle pagine fiammeggianti del «Mahabharata», Thirta Kumar Phani.
L’ha battuto, come si dice, «di passaggio». Perché aveva dato appuntamento per il 17 ottobre a Parigi, stadio Charléty, «alle undici in punto», alla maniera di Phileas Fogg. Perché di lì era partito lo scorso anno per il primo giro d’Europa di corsa: 27 Paesi dell’Unione, esclusi Cipro e Malta, che fanno 25.300 chilometri, l’equivalente di seicento maratone. Dapprima si è diretto verso Sud, per sfruttare il clima mite del Mediterraneo durante i mesi freddi; poi è risalito verso Nord. Il programma era di percorrere settanta chilometri al giorno. Ha accelerato e ha scavalcato il record quando, passata Amsterdam, sta galoppando verso il Lussemburgo e poi la Francia natia. Del record non gli importa nulla, come a tutti gli asceti virtuosi della corsa lunga, che è cimento, sfida intima, non cronometro: «È solo una carota, un pretesto che ti fa andare avanti, non è un obiettivo importante quando lo raggiungi. Quello che conta è quanto accade in te lungo il cammino». Eh sì, c’è davvero in tutti i fondisti estremi qualche rusticana rassomiglianza con gli eroi degli antichi poemi cavallereschi.
Levata ogni mattina alle sei, lo seguono i due automezzi dell’intendenza, sopra quattro persone, la sua squadra: la moglie Laure, chiropratica «che pensa a tutto», un podologo e due esperti in logistica. Seguono dieci, dodici ore di corsa alla media di nove/dieci chilometri, alla sera lo stop. Dopo aver consumato ottomila calorie e aver bevuto dieci litri d’acqua. Così tutti i giorni, da un anno. C’è, se volete, un’ombra quasi burocratica in questa fatica, che lo riporta ai tempi di quando era promotore finanziario e assicuratore. Poi, a quarant’anni, ha scoperto la traversata di lunga distanza. Leggendo «La grande corsa di Flanagan», di Tom McNab, resoconto dell’epica traversata degli Usa da parte di duemila concorrenti nel 1931. Da allora Girard corre, per mestiere. I 400 mila euro necessari per questo giro d’Europa, compresa la realizzazione di un documentario di 52 minuti, arrivano dagli sponsor, in particolare AGF, la compagnia di assicurazione per cui lavorava; e poi dai libri, dalle conferenze, dai film.
«Vivere è avanzare senza soste», diceva Monod. Ma perché Girard si sforza con tanto letterale accanimento di trasformare questo motto in chilometri? Un giorno, in Niger, un tuareg,vedendolo passare, chiese perplesso ai suoi accompagnatori: «Ma cosa ha fatto questo signore per meritarsi una punizione così grave?». Non lo sentirete mai parlare di ritmi, di cadenze di fiato; ma di «lavoro su se stesso e di avventura interiore… è nella difficoltà, nel dolore fisico che si scalano i gradini e si conquistano certe virtù».
Questi dodici anni gli hanno «insegnato a essere paziente», umile ma faticosa filosofia. Il suo album di ricordi è sterminato: dal pane diviso con la gente sul bordo della strada in Kirghizistan, al vento a cento all’ora del Turban, in Cina. Ha attraversato il mondo disteso nel suo bel corpo di monti, di terre e di cieli, nuovi e ineffabili a ogni orizzonte di strada, ha risalito fiumi che hanno la leggenda nelle sillabe, il Danubio, l’Indo, il Niger. Ma la sua voce freme e trema solo quando descrive il rispetto, la fraternità che ha trovato tra gli spettatori di questi mondi, per lo più poveri, che ha attraversato: perché «quando uno corre non è né preda né predatore, posare il piede sul suolo è qualcosa di importante, di simbolico che tutti capiscono». Correre, il gesto più antico dell’uomo.
Nel 2013 sa già che ripartirà, il primo giro del mondo, passando per i due Poli, 50 mila chilometri in due anni. Ma «la strada è lunga solo per chi non va fino in fondo ai suoi sogni», risponde ai dubbiosi. Montale diceva: «Amo la corsa perché è poesia, se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta». Girard è uno che continua a correre un po’ per non morire. Spiritualmente.


fonte: LaStampa

martedì 17 agosto 2010

OH DIO DEI TAPASCIONI, FAMMI MANTENERE IL GIUSTO SPIRITO !!

Tu che vegli su di noi ogni giorno, dal momento in cui indossiamo le scarpette da corsa, controlliamo che i lacci siano legati bene, sempre col doppio nodo, che bagnamo la fascia del cardio e mettiamo il gps sul balcone a " prendere " prima di uscire, ascoltami, ti prego.
Aiutami a mantene l'equilibrio di questo sport, capire se sto facendo troppo o poco, regolandomi di conseguenza ; il piacere è fondamentale, però se ti poni un obiettivo che sogni, possono esserci momenti duri, lo so, dammi la forza di non mollare con scuse inutili e banali, facendomi sopraffare da infortuni psicosomatici più che fisici..
Aiutami a svegliarmi per un allenamento, con la stessa determinazione che ho quando vado a dormire, la stessa che mi farebbe uscire in quel momento senza aspettare il mattino, poi invece, posticipo la sveglia di un'oretta ( dopo che è suonata ).
Aiutami a portare a termine gli allenamenti con dignità, ovvero quella che mi farebbe mollare solo se sopraggiungesse una contrattura, uno strappo o qualcosa di importante, perchè per un maratoneta, mollare perchè si è troppo stanchi, non deve esistere.
 Fammi rifiutare il diavolo che in alcuni momenti mi sussurra : " fermati, chi te lo fa fare, sei mica un professionista, farai meglio domani, devi conciliare anche la famiglia, il lavoro, le esigenze altrui, dai molla, sei in ritardo, hai i polpacci duri se vai avanti vengono i crampi e sarai a 15 km da casa, al buio e in mezzo ai boschi, non vedi che sei sudato marcio, dove vuoi andare, ormai così ridotto i tuoi muscoli non si contraggono neanche più, corri con le anche e pure male, dai vai a casa e mangiati un bel panino con prosciutto e maionese con mezzo litro di vino, devi recuperare ".
Diavolo, vaffanculo, io vado avanti e i tuoi sussurri, possono anche destarmi per un attimo, ma di certo non saranno sufficienti a mollare la mia lunga e difficile strada, che poi mi ricorda tanto quella della vita, caratterizzata anche ma momenti d'immenso piacere a cui tu non sei invitato.
Aiutami a non infortunarmi seriamente e , se fosse il caso, capire quando è necessario di riposarsi un po di più, senza compromettere l'allenamento svolto finora.
Infine, dammi la forza di resistere al peggiore dei miei peccati, la " gola ", che sicuramente non gioca a favore dei miei allenamenti.

Amen

domenica 15 agosto 2010

27 DURI KM

Ciao a tutti, oggi mi toccava il lungo da 27 km a ritmo facile, cioè costante e lento, da corrersi tra 4.50 e 5'/km, purtroppo da qualche giorno però, le mie condizioni fisiche non sono ottimali, ho le gambe pesanti e un leggerissimo mal di gola al risveglio, probabile sintomo di affaticamento, comunque, va bene lo stesso.
La sveglia suona alle ore 8.30, mi giro dal'altra parte e ho qualche tentennamento tipo, e se il lungo lo facessi domattina ??
alla fine mi alzo, una tazza di the col miele, una bustina di sustenium plus e si parte.
A confermare le sensazioni di questa settimana, la corsa è pesante fin dall'inizio, nella testa mi passano le idee diaboliche tipo : " dai, fai solo qualche km e poi tornatene a casa ".
Dopo i primi km di trascinamento, la corsa inizia a sciogliersi un po, il ritmo è costante, cioè 4.55-58 nella parte il leggera discesa e, 5.04-5.06 in salita.
Per fortuna i miei suoceri, facendo casualmente un giro sul percorso di allenamento, ci ( me e stopprina ) hanno portato l'acqua...
Sostanzialmente dopo la prima parte in affanno, il resto dell'allenamento è stato abbastanza regolare, concludendo i 27 km alla media di 5.05/km, ma anche oggi, di più non ne avevo !!

il video descrive il mio stato di oggi durante l'allenamento...

venerdì 13 agosto 2010

STOPPRE IS GEIL



Oggi allenamento tosto, mentalmente e fisicamente duro.
Dopo il riscaldamento antipasto di 2.8 km, drills e qualche allungo, si parte col primo ; un giro  di 3.6 con 400m veloci con rec. 200 a 5' scarsi, come secondo altri 3.6 km a 4.30 e chiudo il pasto con l'ultimo giro a 4.19 ( in realtà doveva essere 4.10 ), ma le gambe oggi, di più non giravano.
caffè con altri 2.8 km di defaticamento a 5.06.
Le prime volte, questi allenamenti mi sembravano un muro invalicabile e la voglia di mollare, mi assaliva ogni 500m, ora mi sto abituando, grazie ai lunghi, la resistenza è aumentata di molto, il motore è sempre più diesel, con una piccola turbina ( che a volte aziono anche col culo...certe mine !! ), una vecchia volvo sw degli anni '80, che andava sempre avanti,  pur facendo un sacco di fumo.
Cerco di dare il massimo, come dice luciano, piuttosto che tagliare l'allenamento, mollo un po, ma lo finisco, salvo ovviamente problemi fisici, tipo infarto, ictus, meningite fulminante, emorragia cerebrale, perchè altrimenti col cazzo che mi fermo, devono spararmi per vedermi alzare bandiera bianca !!
domenica c'è il lungo da 27, un po lo temo e un po mi esalta, dosiamo le sensazioni e forse andrà alla grande.

martedì 10 agosto 2010

LA MARATONA ; IL MIO VIAGGIO PROSEGUE



Ciao a tutti, la vacanzina in puglia è finita, il posto e la situazione molto bella, cibo ottimo, clima perfetto.
Vieste è un posto dove varrebbe la pena ritornare, chissà...
In questi 7 giorni, mi sono allenato 5 volte, il lungomare e il clima ( non più caldo di torino e sicuramente più ventilato ), lo permettevano.
Sono 5 settimane che corro leggermente sopra i 60 km, il ritmo del lento mi viene facile a 4.45-50 fino ai 18-20 km, poi devo impegnarmi un po, il medio si attesta sui 4.28-30, salvo se sono stanco, mentre il ritmo mezza maratona ( 4.10/ km), è quello che mi fa sudare di più !!
In questi girni sono leggermente sottotono, ma si sa, le vacaze e le abbuffate, non sono ottimali, comunque per ora, il mio VIAGGIO verso la maratona del 14 novembre,  sembra andare discretamente, speriamo in bene.
Buonanotte a tutti.