mercoledì 17 luglio 2013

LE SENSAZIONI CHE TANTO NON TORNANO, CAMBIANO..

Fa dannatamente parte di noi, il ricordo di una sensazione positiva provata e così, spesso e volentieri proviamo a ripeterla, a far si che si rimanifesti, che riviva, però purtroppo e probabilmente, non sarà più la stessa cosa.
Nel podismo, come nella vita, a volte cerchiamo di attuare quei comportamenti che "nella volta precedente", sono stati vincenti, sia stato un crono oppure una situazione andata a buon fine; ma è veramente così? ho i miei dubbi.
Ricordo quando ho aperto questo blog, avevo appena iniziato a correre a livello agonistico, i sogni di risultati e la voglia di pubblicare quasi ogni singolo allenamento era fortissima, arrivavo a casa, facevo la doccia e scrivevo... bello.
Un vanto, la voglia di ricevere complimenti e commenti era forte e mi motivava.
Mi sentivo quasi responsabile verso chi mi leggeva, e allo stesso tempo, aspettavo i post scritti da altri bloggers, per rispondere a mia volta.
Un po' alla volta questo è andato scemando, le stesse corse, gli stessi allenamenti e le stesse situazioni, sono cambiate, non dandomi più le stesse emozioni e la stessa voglia di raccontarle, primo perché sarei stato ripetitivo, secondo perché anche i miei obiettivi podistici sono cambiati, o forse, si sono evoluti.
Serate tirate fino a tardi per scrivere un post, e svegliarsi la mattina con la curiosità di leggere eventuali commenti...è stato bello. Ora i commenti li leggo, ma rispondo quasi mai, perché per scrivere banalità, preferisco tacere, ne questo blog diventerà mai un giornale on line..troppo facile.
Negli ultimi 2 anni, il mio modo di correre è cambiato, ho seguito sempre meno tabelle(che già prima seguivo poco..), dandomi alla corsa in natura e forse, apprezzando davvero quello che è il vero spirito di essa, le sensazioni che vivi in quel momento, qualsiasi sia il risultato cronometrico.
Quest'anno ho corso una maratona in 3 ore e 56 arrivando felice, con i miei amici e parenti ad aspettarmi all'arrivo, 2 anni fa un simile risultato mi avrebbe depresso, perché pensavo solo al risultato cronometrico, che vale poi davvero poco per noi che iniziamo ad essere dei vecchietti.
Ho corso anche una gara breve sotto i 4', ma mi ha emozionato molto meno, neanche da paragonare.
Certo, l'impegno ce lo metto ancora e spero che la salute mi assista ancora per non mollare mai, però ora non cerco più quello che già avevo provato, ma qualcosa di nuovo, che se ne avrò voglia vi racconterò, che leggiate o meno.

Il sogno però c'è ancora....e non morirà mai



8 commenti:

  1. Tutto cambia, è inevitabile. Adeguarsi al cambiamento, ma continuando a provare piacere in ciò che si fa, è il segreto.

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  2. Trovare il giusto equilibrio, scrivere come cosa quanto e quando ci va, sensazioni che cambiano, come dici tu, ma sempre sensazioni sono.
    Mi ci ritrovo in tutto

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  3. Ho provato in prima persona che non si può continuare a fare le stesse cose, con gli stessi risultati e provare sempre le stesse emozioni. Tutto ciò non vuol dire necessariamente che si sta invecchiando ma può significare voglia di cambiamenti, parliamoci chiaro, gli sport di fatica possono essere in alcune situazioni delle vere torture mentre in altre (quelle giuste) possono darti un senso di invincibilità senza paragoni quindi è del tutto normale cercare nuove sfide, nuovi stimoli per dare un senso a tutti i sacrifici per raggiungere sempre la propria GLORIA.

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  4. essere guerrieri o uomini comuni, non esiste una seconda scelta... Castaneda docet

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  5. un po' ti do ragione, però è naturale che tutto cambi ed è auspicabile adattarsi al cambiamento. E' una sfida. L'importante come dici è non perdere il sogno.
    Tieni presente anche che l'epoca d'oro dei blog (quando abbiamo aperto i nostri) è lontana e adesso c'è molto meno traffico. Colpa di facebook, di g+, di whatsup, etc etc. sempre più veloci, sempre meno "profondi".
    ..io ti leggo!

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  6. E' giusto che ognuno interpreti la corsa, o qualsiasi alta cosa, nel modo che meglio crede e soprattutto lo soddisfi. Buona ricerca, e che ti dia belle emozioni! (io al contrario sono rimango sempre un pò sui miei passi,... Costi dice che sono vecchio mah! :-D)

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  7. Come ben sai, non è raggiungere un obbiettivo che dà felicità, ma è possedere l'idea, il sogno, il desiderio dell'obbiettivo stesso. Solo così si tende verso l'oltre, l'altro, il non fatto, il non detto.

    Perché di questo si tratta: "di spaccare il culo a tutti i cattivi" (citazione di Paolo Barnard, giornalista storico di Report) pensieri. Di spaccare il c..o al tempo che ce li consegna (i cattivi pensieri) ad ogni maledetto compleanno...

    La parola chiave è: ricercare qualcosa e scacciare qualcos'altro, come dici tu: non mollare mai, almeno finché mollare non diventi anch'esso un potenziale (si spera ultimo) obbiettivo...

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  8. Carissimo socio,
    probabile che tu stia attraversando la famosa crisi dei "quaranta"!!!
    spero tanto che continuerai a scrivere il tuo blog!
    pur essendomi avvicinato da poco alla corsa ti confermo che leggere i tuoi e gli altri racconti nei vari blog come ad esempio La grande Corsa...Fathersnake...Il Pimpe...ecc... hanno dato sicuramente un grande apporto alla mia fame "di sapere" nell'ambito di questo meraviglioso sport e sono stati anche un mezzo per stringere piacevoli amicizie!
    penso anche che chi segue leggendo con piacere i racconti di un blogger non lo sostituirebbe mai con quanto offerto dai vari social...
    Infine...ma non per importanza...c'è sempre la birra!!!

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